SPECIALE SICUREZZA: PARTE 1

SPECIALE SICUREZZA: un titolo che racchiude una miriade di regole e leggi, con il quale ogni impresa di pulizia che si rispetti deve mettere in pratica.

Il 25 Maggio 2018 è entrato in vigore il Regolamento (UE) 2016/679 in materia di dati personali e Privacy – GDPR: GENERAL DATA                                        PROTECTION REGULATION

 

Il GDPR non nasce per sostituire il codice della privacy che tutti conosciamo, ma lo integra. Porta una serie di modifiche con un impatto limitato sulle piccole aziende.
Tali aziende opera solo con i dati del personale e dei titolari.
In un’impresa di pulizie, vengono trattati i dati dei clienti e dei fornitori e vengono trattati solo a fini contrattuali.

La normativa in materia di privacy e sia il GDPR, si occupa dei dati della persona fisica detta INTERESSATO, trattati da un TITOLARE DEL TRATTAMENTO.
L’interessato è la persona fisica a cui si riferiscono i dati:
un lavoratore;
un cliente privato che richiede un servizio;
un amministratore.

I dati personali possono essere registrati su supporti cartacei e/o digitali come la busta paga che viene inviata come file e poi stampata per l’archivio aziendale.

I dati sensibili sono quelli che rivelano la razza, l’etnia, religione, orientamento politico, dati genetici o dati relativi alla salute.
Un’impresa di pulizia tratta i seguenti dati sensibili:
appartenenza sindacale del lavoratore
stato di salute di un lavoratore
stato di salute di un membro della famiglia del lavoratore
mancata idoneità ad una mansione
casellario giudiziale

NON SONO dati sensibili:
lo stipendio;
recapito telefonico personale;
stato di famiglia.

Con il termine TRATTAMENTO, si indica tutte quelle operazioni compiute con o senza mezzi informatici per:
– la raccolta;
– la registrazione;
– l’organizzazione;
– la conservazione;
– la modifica;
– l’estrazione;
– la consultazione;
– la comunicazione;
– la cancellazione;
– la distruzione.

I dati del lavoratore devono circolare in azienda per poter organizzare le attività e rispettare la normativa sulla salute e sicurezza.
Esempi della circolazione dei dati:
– sapere se un lavoratore non ha l’idoneità a salire sopra i 3 metri.
– telefonare ad un lavoratore per chiedere il motivo della sua assenza a lavoro.
– chiedere al lavoratore il numero di scarpe per fornire i DPI
– fornire al cliente i nominativi dei lavoratori che opereranno presso la sua sede
– pretendere che un lavoratore informi il titolare sul smarrimento di chiavi o pass
– conoscere le circostanze che hanno messo in difficoltà un lavoratore durante un lavoro.

Casi in cui il consenso di alcuni dati non viene richiesto:
– pretendere di conoscere una patologia del lavoratore
– informarsi con i colleghi della condizione di un familiare
– fornire al cliente il casellario giudiziale di un lavoratore senza il consenso di       quest’ultimo.

La normativa in materia di privacy non si applica al trattamento dei dati personali per le attività personali o domestiche, cioè non legate                                                   all’attività dell’impresa

 

ATTENZIONE!
SE IL TITOLARE DI UN’IMPRESA DI PULIZIA PERDE IL PROPRIO CELLULARE CHE CONTIENE ANCHE I DATI DEI CLIENTI PRIVATI, RICADE NELL’AMBITO DELLA NORMATIVA IN MATERIA DI PRIVACY.

(Articolo del Periodico Trimestrale a cura di KED-KITER Anno 9 N.32 Marzo 2018)

continua…

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